Come possiamo alimentare il Dialogo? Attraverso la Cura del Linguaggio

È possibile guardare in direzione opposte, far incontrare i pensieri e farli intrecciare anche se diversi? Non è proprio questo il compito della comunicazione efficace? Beh sì, il linguaggio efficace unisce.
Questo non vuol dire omologare o uniformare i pensieri, ma al contrario creare unione anche attraverso lo scontro, uno scambio di idee diverse reso possibile dal dialogo, unico strumento in grado di liberare dalla presunzione di sapere e dai pregiudizi, che aiuta il ragionamento e la nascita di idee, come il buon Socrate insegna.
Il dialogo presuppone l’ascolto e questo è possibile solo attraverso un modo di comunicare che non sia imposizione o aggressività, ma apertura e accoglienza. Non si ha dialogo se abbiamo tutti la stessa opinione, altrimenti si risolverebbe tutto con una pacca sulla spalla.
Come possiamo alimentare il dialogo? Attraverso la cura del linguaggio.
“Aridaje co sto linguaggio!”. Sì, ci teniamo particolarmente perché sembra essere continuamente sacrificato in ragione di una velocità che il mondo digitale ricerca, il quale misura tutto sulla base dell’utile e non sappiamo più distinguere cosa è buono e giusto.
Il linguaggio così come unisce può dividere, separare e allontanare ma perché volerlo? Perché alimentare la distanza?
Troppe domande in questo testo, non trovate? Ma è proprio questo il punto: chi ha tutte le risposte (Marzullo a parte)? Ma chi ce l’ha sta verità in tasca?
Insomma, in questo gioco, chi ha più certezze perde.
E noi siamo i primi in classifica perché per fortuna siamo pieni di dubbi.
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